Bambini che si ammalano spesso: tutte le cause e cosa fare

bambini che si ammalano spesso

I bambini si ammalano spesso e questo genera molta preoccupazione nei genitori e in chi si prende cura di loro. Ma spesso da piccoli ammalarsi è sintomo di “salute di ferro”, specialmente se si guarisce in poco tempo! Sai perché?

Perché un bambino si ammala spesso?

Nei primi 6 anni di vita il sistema immunitario è in sviluppo. Continuamente stimolato dal contatto con germi per lui nuovi si corazza e si fortifica generando schiere di anticorpi pronti per combattere e reagire al primo banale raffreddore.

Così ci si ammala frequentemente e spesso si salta la scuola.

Negli anni passati, causa pandemia, il sistema immunitario dei bambini ha subito una pesante battuta d’arresto. Difatti venendo poco a contatto con microorganismi patogeni, per via di tutte le restrizioni che si dovevano osservare, si è come addormentato.

Adesso, con l’abbandono delle restrizioni avrà una bella accelerata, e soprattutto i bambini ricominceranno ad ammalarsi più frequentemente. Ma è comunque nella normalità delle cose questo andamento. Il sistema immunitario deve recuperare.

È solo frequente o è anche grave?

Un bambino che si ammala frequentemente desta dei pensieri al genitore. “Perché il mio bambino è sempre ammalato?”

Ma come abbiamo detto nel paragrafo precedente, è quasi fisiologico nei primi anni di vita ammalarsi spesso. Il sistema immunitario in formazione sta “producendo” il suo arsenale di anticorpi e lo fa ogni volta che incontra un patogeno. Mentre li produce il bambino ha malanni frequenti: raffreddore, febbre, tosse, tracheiti, mal di gola, diarrea, vomito. In un susseguirsi spesso esponenziale di eventi. “Il mio bambino si ammala troppo”.

Quando un genitore deve preoccuparsi?

Alcuni bambini nella stessa fascia di età si ammalano comunque con più frequenza di altri. Esposti agli stessi fattori di rischio vanno però incontro più facilmente ad affezioni di alte e basse vie respiratorie.

Per usare l’espressione medica si chiamano “infezioni respiratorie ricorrenti” (IRR). Comprendono:

  • raffreddori
  • tonsilliti
  • otiti
  • faringiti
  • bronchiti
  • broncopolmoniti.

È un fenomeno che riguarda circa il 6% dei bambini in età prescolare e comincia ad attenuarsi a partire dai 4-6 anni, man mano che il sistema immunitario matura e comincia a formarsi un suo ‘bagaglio di esperienze’.

Prevenzione: cosa fare per non far ammalare i bambini?

Ogni bambino ha una maturazione individuale del sistema immunitario. Alcuni possono avere un sistema di difesa più ‘lento’ rispetto ad altri coetanei. Va tenuta in considerazione anche una componente ereditaria, per cui se uno dei genitori da piccolo era solito ammalarsi di frequente, è più probabile che anche il figlio abbia la stessa tendenza.

Quando il bambino va incontro ad infezioni ricorrenti, malanni frequenti e volge in un costante stato di malattia allora siamo di fronte ad un sistema immunitario immaturo a cui va dato il tempo di ricaricarsi e reagire.

Il complicato è gestire il bambino che si ammala troppo, il quale, se molto piccolo dovrebbe ritardare l’accesso a scuola, evitare luoghi troppo affollati, e tutto questo comporta un dispiegarsi infinito di soluzioni alternative spesso complicate e costose.

Lungi da me dare consigli in merito, conosco le difficoltà dei genitori di questa epoca, vittime di giudizi aspri, severi e molto spesso ingiusti, e so che sono pieni di risorse e sapranno da soli, alla luce di fatti oggettivi, trovare le loro soluzioni.

L’unica cosa che mi sento di dire è di non colpevolizzarsi troppo, il bambino che si ammala smetterà di farlo appena il suo sistema immunitario avrà raggiunto la maturità, noi possiamo dargli, in casi estremi, una piccola spinta.

Cosa fare quando il bambino si ammala spesso?

Nel precedente articolo abbiamo parlato approfonditamente di come valutare lo stato di salute di un bambino che si ammala spesso, per valutare “se, quando e come” aiutarlo ad alzare le sue difese immunitarie.

Vitamine del gruppo B, vitamine C e D, probiotici, estratti fitoterapici con echinacea e i cosiddetti immunostimolanti o immunomodulanti. Sono tutti ottimi supporti per evitare di incorrere sempre nella spirale del malanno di turno.

Cosa NON fare

Non andare in ansia.

La nostra ansia genera irritabilità nel bambino. Bisogna mantenersi lucidi e rivolgersi al pediatra per una valutazione obbiettiva dello stato di salute del bambino e farsi sostenere e supportare dal farmacista. Avere a che fare con uno stato di infettivo ricorrente può essere estenuante per un genitore ed anche frustrante.

Quindi non sottovalutare il “carico” emotivo che accompagna la situazione e cerca aiuti organizzativi e fattivi.

Non eccedere nel proteggere il bambino per non ritardare di troppo il completamento del sistema immunitario.

Non improvvisarsi medici, non somministrare antibiotici senza consenso medico, non sentirsi “cattivi genitori” perché non c’è colpa in questo che è un naturale stato delle cose.

PS: Sono stata l’unica figlia ad essere stata allattata al seno. In estrema sintesi: mia sorella non si è mai ammalata, io sono un “cerotto”. La genetica è determinante e l’ultima parola è la sua. Siamo fatti come siamo fatti, e spesso poco importa come agiamo dall’esterno e quanto virtuosi siamo.

Certo questo non ci autorizza a non seguire una vita sana e virtuosa, ma può sollevarci dal senso di colpa latente che la società ci inculca spesso con dogmi e credo inarrivabili. Fidatevi, non sarà quel raffreddore in più a determinare il futuro stato di salute del nostro/vostro bambino.

Alla prossima,

Dott.ssa Marta Rovere

ATTENZIONELe informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.

Autore

  • Dott.ssa Marta Rovere

    Dopo gli studi classici ho conseguito la laurea in Farmacia alla Sapienza di Roma nel 2006. Abilitata alla professione nello stesso anno ho vestito i panni di farmacista al banco per 15 anni, esercitando con dedizione e continuando sempre a studiare e ad approfondire tutti gli aspetti del mio mestiere, che è sempre in continua evoluzione. Dalla medicina allopatica alla medicina omeopatica, dalla dermocosmesi alla veterinaria, negli anni ho trasferito la mia professione nel digitale per poter condividere le mie conoscenze sul web. Sono anche una SEO specialist certificata e scrivo per passione e, ad oggi, mestiere. Gestisco anche dei canali social e sono una creatrice di contenuti.

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